Ciro
è mio padre, ma è al carabiniere che mi rivolgo, in questa intervista davvero
speciale.
Perché hai scelto di fare il carabiniere?
Ho
scelto di fare il carabiniere perché la vita militare è stata da sempre la mia
passione. Indossare l’uniforme è per me un grande onore.
Qual è l’aspetto positivo e quale quello
negativo di questo mestiere?
L’aspetto
positivo è che sei sempre a contatto con la gente, invece quello negativo è di
non poter aiutare tutti.
Ripercorrendo la tua carriera, c’è una
storia a lieto fine che ricordi ancora oggi?
Una
notte, ero di servizio, quando, intorno alle 22, ci ha chiamati la Centrale
operativa per riferirci che il nipote di una persona non vedeva lo zio da
domenica, precisando che era giovedì. Ci siamo subito recati presso
l'abitazione a Modica Alta, ma poichè
era impossibile raggiungere quella zona con la macchina in quanto le vie
sono alquanto strette, abbiamo percorso circa 600 metri a piedi.
Arrivati
davanti all’ abitazione, abbiamo trovato il nipote in compagnia dei vicini. La
luce era accesa, ma la porta chiusa. Così dal nipote ci siamo fatti dare il
numero di telefono che però squillava senza alcuna risposta, per cui abbiamo
pensato al peggio. Con il consenso del nipote, senza aspettare i vigili del
fuoco, ho smontato i listelli della finestra per poter entrare all’interno e una
volta dentro, abbiamo effettuato l'ispezione della casa. Nella cucina ci siamo
accorti che la tavola era imbandita e giunti nella camera da letto, abbiamo
notato la persona riversa a terra, incosciente.
Effettuando
i primi soccorsi abbiamo constatato i battiti rallentati e pertanto dopo averlo
adagiato sul letto, abbiamo contattato subito i soccorsi. In seguito alla
caduta, dovuta a ictus cerebrale, il malcapitato aveva riportato una frattura
al femore. Sul posto è arrivata subito l'ambulanza, con il personale del 118
che ha subito provveduto ad immobilizzarlo e trasportarlo con la spinale a
spalla fino all’ambulanza.
Portato
all’Ospedale Maggiore di Modica, dove ha ricevuto le prime cure, il medico di
turno ha riferito che l’intervento tempestivo dei militari operativi è stato
fondamentale per salvare la persona
Ricordi, invece, una storia che non ha
avuto un lieto fine?
Purtroppo
non solo una storia, ma tante. Quella che mi ha colpito di più è stata lo
scorso anno quando per un incidente in moto ha perso la vita un ragazzo. Dopo i
rilievi del caso è giunta la parte più brutta del nostro compito: avvisare la
famiglia dell’accaduto. In questi casi non sai mai quale parole utilizzare,
qualsiasi cosa dici, la famiglia non accetta quanto ha appreso e il dolore e la
rabbia prendono il sopravvento.
Hai ricevuto delle gratificazioni
importanti per aver svolto il tuo lavoro in modo esemplare?
Si,
ho ricevuto un encomio solenne, quale prima attestazione di merito per aver
salvato insieme ai colleghi una ragazza che aveva tentato il suicidio. Ricordo i
fatti: su disposizione della Centrale operativa ci siamo recati presso contrada
Vetta a Modica. La scena era paradossale, un ragazzo che si trovava in zona con
la sua fidanzatina, avendo sentito delle urla provenire oltre un muro, al buio,
nell’ accertarsi dell’accaduto aveva trovato una ragazza che stava tentando di
lanciarsi nel vuoto. Mentre il ragazzo cercava di salvarla, la fidanzata aveva
subito avvisato il 112 dell’accaduto.
Giunti
sul posto abbiamo trovato il ragazzo che teneva per un braccio la ragazza esanime
e che, ormai senza forze, stava per cadere giù insieme a lei. Istintivamente
con un salto ho scavalcato il muro per cercare di agganciare ai polsi della
ragazza le cinghie della mitraglietta in nostra dotazione, mentre un collega
portava in salvo il ragazzo. La situazione non era molto favorevole in quanto i
rovi che trattenevano la ragazza, impedendole di precipitare nel vuoto, si
stavano spezzando.
Grazie
al lavoro in sinergia con i colleghi siamo riusciti a salvarla nonostante
abbiamo riportato diverse ferite provocate dai rovi. Sul posto sono giunti i
Vigili del fuoco e l’ambulanza, mentre noi, arrivati in ospedale, siamo stati
medicati. La ragazza, dopo le prime cure, è stata ricoverata nel reparto
psichiatrico.
Quali consigli dai ai giovani che
vogliono intraprendere questa carriera?
Consiglio
loro di svolgere questo lavoro con passione e non per fini economici, in quanto
fare il Carabiniere è una missione da svolgere con fedeltà e dedizione.
Giulia
Nuzzo 5B Odonto