Nella nostra scuola opera da anni l’assistente sociale
dott.ssa Adele Amore che periodicamente organizza degli incontri con studenti
che chiedono di confrontarsi con lei. Per capire meglio questo lavoro l’abbiamo
intervistata
Che cos’è
un’assistente sociale?
L’assistente sociale è una figura professionale che da un
punto di vista formativo ha attraversato dei cambiamenti. Infatti il titolo,
che una volta si conseguiva nelle scuole private, adesso viene fuori da un
percorso universitario specifico in Scienze Politiche.
Di cosa si occupa
un’assistente sociale?
L’assistente sociale si occupa dell’aspetto sociale di tutte
quelle che sono problematiche familiari e non, problematiche che comunque
cambiano in base al settore lavorativo in cui l’assistente sociale è inserita e
che comunque rimangono sempre legate al contesto abitativo e sociale in cui un
soggetto è inserito.
Consiglierebbe ai
giovani di intraprendere questo lavoro?
Lo consiglio a persone che abbiano consapevolezza delle
situazioni che si andranno ad affrontare nei vari contesti sociali. Pensando soprattutto
alla responsabilità professionale che questa figura deve avere oltre alla
capacità di affrontare le varie situazioni con obiettività, senza farsi
coinvolgere troppo da un punto di vista emotivo, nella gestione dei casi che va a trattare.
Quali sono gli
aspetti positivi e negativi di essere un’assistente sociale?
L’aspetto positivo è quello di offrire la propria
professionalità affinché situazioni di disagio (con la collaborazione dei
soggetti utenti) possono essere incanalate verso il miglioramento.
L’aspetto negativo è il sentirsi a volte impotenti di fronte
a situazioni che per colpa della burocrazia o degli iter burocratici rimangono
in una situazione di stallo.
Quali sono i
fondamenti del segreto professionale?
La professione dell’assistente sociale, anche per quanto
riguarda il segreto professionale, si attiene al codice deontologico.
L’assistente sociale
può svolgere libera professione?
Si, può svolgere libera professione, a patto che si abbia
l’iscrizione all’ALBO professionale e che sia in possesso della partita IVA.
Ricorda una storia
negativa di cui si è occupata come assistente sociale?
Una storia negativa riguarda un contesto familiare
inadeguato a dei minori che per tanto tempo si è cercato di modificare
attraverso soluzioni che includevano il coinvolgimento di altri servizi
( educativa domiciliare). Nonostante, i vari sforzi la
situazione non è cambiata, per cui i vari operatori erano giunti alla
conclusione che i minori per il loro benessere psico-fisico, dovevano essere
allontanati dal nucleo familiare. Ma tale soluzione non ha trovato riscontro
nella decisione del giudice del tribunale, per cui i minori continuano a vivere
nello stesso contesto abitativo e familiare di prima.
Ricorda una storia
positiva di cui si è occupata come assistente sociale?
Una storia positiva riguarda un’adozione. Due genitori
chiedono di ricevere in adozione una coppia di fratellini. L’assistente sociale
inizia ad effettuare colloqui con i genitori per valutare le loro motivazioni,
le loro capacità genitoriali, i loro desideri e la loro idoneità. Ovviamente
con l’intervento dello psicologo si cerca di valutare tutti questi aspetti
sopra elencati per la buona riuscita del lungo percorso di adozione. Dopo vari
incontri, di conoscenza e familiarizzazione con la coppia di fratellini durata
circa 2 anni, finalmente i bambini vivono in un contesto abitativo, familiare e
sociale migliore.
Adelaide Giamblanco 5B Odonto
Giosuè Sfragaro 5B Odonto