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domenica 19 marzo 2017

Intervista ad Adele Amore, assistente sociale

Nella nostra scuola opera da anni l’assistente sociale dott.ssa Adele Amore che periodicamente organizza degli incontri con studenti che chiedono di confrontarsi con lei. Per capire meglio questo lavoro l’abbiamo intervistata
Che cos’è un’assistente sociale?
L’assistente sociale è una figura professionale che da un punto di vista formativo ha attraversato dei cambiamenti. Infatti il titolo, che una volta si conseguiva nelle scuole private, adesso viene fuori da un percorso universitario specifico in Scienze Politiche.
Di cosa si occupa un’assistente sociale?
L’assistente sociale si occupa dell’aspetto sociale di tutte quelle che sono problematiche familiari e non, problematiche che comunque cambiano in base al settore lavorativo in cui l’assistente sociale è inserita e che comunque rimangono sempre legate al contesto abitativo e sociale in cui un soggetto è inserito.
Consiglierebbe ai giovani di intraprendere questo lavoro?
Lo consiglio a persone che abbiano consapevolezza delle situazioni che si andranno ad affrontare nei vari contesti sociali. Pensando soprattutto alla responsabilità professionale che questa figura deve avere oltre alla capacità di affrontare le varie situazioni con obiettività, senza farsi coinvolgere troppo da un punto di vista emotivo, nella gestione dei casi che va a trattare.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi di essere un’assistente sociale?
L’aspetto positivo è quello di offrire la propria professionalità affinché situazioni di disagio (con la collaborazione dei soggetti utenti) possono essere incanalate verso il miglioramento.
L’aspetto negativo è il sentirsi a volte impotenti di fronte a situazioni che per colpa della burocrazia o degli iter burocratici rimangono in una situazione di stallo.
Quali sono i fondamenti del segreto professionale?
La professione dell’assistente sociale, anche per quanto riguarda il segreto professionale, si attiene al codice deontologico.
L’assistente sociale può svolgere libera professione?
Si, può svolgere libera professione, a patto che si abbia l’iscrizione all’ALBO professionale e che sia in possesso della partita IVA.
Ricorda una storia negativa di cui si è occupata come assistente sociale?
Una storia negativa riguarda un contesto familiare inadeguato a dei minori che per tanto tempo si è cercato di modificare attraverso soluzioni che includevano il coinvolgimento di altri servizi
( educativa domiciliare). Nonostante, i vari sforzi la situazione non è cambiata, per cui i vari operatori erano giunti alla conclusione che i minori per il loro benessere psico-fisico, dovevano essere allontanati dal nucleo familiare. Ma tale soluzione non ha trovato riscontro nella decisione del giudice del tribunale, per cui i minori continuano a vivere nello stesso contesto abitativo e familiare di prima.
Ricorda una storia positiva di cui si è occupata come assistente sociale?
Una storia positiva riguarda un’adozione. Due genitori chiedono di ricevere in adozione una coppia di fratellini. L’assistente sociale inizia ad effettuare colloqui con i genitori per valutare le loro motivazioni, le loro capacità genitoriali, i loro desideri e la loro idoneità. Ovviamente con l’intervento dello psicologo si cerca di valutare tutti questi aspetti sopra elencati per la buona riuscita del lungo percorso di adozione. Dopo vari incontri, di conoscenza e familiarizzazione con la coppia di fratellini durata circa 2 anni, finalmente i bambini vivono in un contesto abitativo, familiare e sociale migliore. 
Adelaide Giamblanco 5B Odonto        
Giosuè Sfragaro 5B Odonto