facebookemail

Pages

venerdì 21 febbraio 2020

La cannabis una pianta dalle mille risorse

Tante opinioni, a volte contrastanti, circolano tra i ragazzi riguardo alla cannabis e proprio per cercare di fare chiarezza abbiamo ritenuto opportuno invitare in occasione della nostra assemblea di istituto degli operatori che conoscono bene l’argomento e che potrebbero chiarirci le idee in merito. Sono intervenuti il dott. Guglielmo Puzzo, assistente sociale specialista coordinatore e supervisore della Comunità “Si può fare” e del Centro “Corrado Paradiso”  di Noto; il prof. Paolo Guarnaccia dell’Università di Catania del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente; Rossana Caruso responsabile Ufficio Stampa e Media Relations Canapar.
Il primo ad intervenire è stato il dott. Puzzo che ha catturato subito l’attenzione, raccontando la sua esperienza personale. Da ragazzo sognava di fare la rivoluzione ed era favorevole all’uso delle cosiddette droghe leggere, ma poi, in seguito alla morte del suo migliore amico per una overdose di eroina, ha cambiato idea. Da quel momento ha deciso di dedicarsi ad aiutare i tossicodipendenti ad uscire dal tunnel della droga. Pur affermando che non vi è nessuna correlazione scientifica tra l’uso di cannabis e quello  di droghe pesanti, Puzzo ha sottolineato che in base alle sue ricerche all’interno della comunità, ha appurato che la maggior parte dei giovani accolti ha iniziato a fumare erba prima di passare a fare uso di sostanze più pericolose. Quindi egli è giunto alla conclusione che non si può fare distinzione tra droghe leggere e pesanti perché a suo avviso sono tutte pericolose. Ha invitato pertanto tutti noi ad evitare di fare uso di tali sostanze per stare bene, ma piuttosto di ricorrere all’aiuto dei nostri amici per trovare conforto nei momenti difficili.
Successivamente è intervenuto il prof. Guarnaccia che da qualche anno segue da vicino il settore della coltivazione della canapa ed è il responsabile scientifico del progetto di ricerca che il Di3A porta avanti grazie a una convenzione con Canapar che a Ragusa ha inaugurato i lavori per la realizzazione di un impianto di trasformazione. Il professore ha parlato della cannabis e dei suoi derivati che possono essere utili sia in campo agricolo che in quello alimentare. In particolare ha sottolineato l’importanza delle radici che riescono a bonificare il terreno sottostante. Tra i derivati vi è la farina che consente di produrre un tipo di pasta diversa dalle tradizionali, in quanto molto più proteica. Con la corteccia dello stelo si possono realizzare corde in quanto le fibre sono tra le più resistenti in natura. Inoltre si può produrre il pallet e realizzare lettiere con una grande capacità di assorbire i liquidi e ridurre a zero i attivi odori. Lettiere di questo tipo sono utilizzate in Inghilterra nelle stalle di costosissimi cavalli reali. Si possono inoltre creare prodotti cosmetici come ad esempio creme e shampoo. In poche parole il professore Guarnaccia ci ha resi partecipi dell’iniziativa di cui è a capo, Canapar Corp, un’impresa realizzata grazie ai fondi degli imprenditori canadesi che hanno voluto iniziare questo percorso nella nostra fertile e soleggiata Sicilia ottima per qualsiasi tipo di coltivazione.
Kevin Petralito 4°A Odonto