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martedì 26 febbraio 2019

Nel laboratorio di Elettronica si passa dalle parole ai fatti

Per noi ragazzi della classe 1^ A Manutenzione, andare in laboratorio con il nostro professore di Elettrotecnica ed Elettronica, il prof. Rosa, è sempre molto piacevole  in quanto lì è il momento in cui abbiamo la possibilità di trasformare le parole in fatti, cioè la teoria in pratica e questo ci permette di renderci conto delle cose che studiamo, realizzando dei piccoli strumenti elettrici. Proprio durante le attività in laboratorio ci appassioniamo di più alle materie dell’Indirizzo che abbiamo scelto e che stiamo affrontando per la prima volta. 
In particolare, vogliamo raccontare l’ultima nostra esperienza pratica, cioè quando siamo andati in laboratorio elettrico e ciascuno di noi ha utilizzato il materiale necessario per produrre un sistema elettrico a due lampadine, comandato da due interruttori.
Il materiale necessario per realizzare il circuito elettrico consiste in: due portafrutti, due interruttori, una presa tripolare, due portalampade e due lampadine. I fili che occorrono per realizzare il circuito sono i fili per la “messa a terra”, il filo neutro e il filo fase. 
Abbiamo iniziato il nostro “primo” lavoro prendendo la presa tripolare e collegandola con due fili di neutro, il filo della messa a terra e due fili di fase. Successivamente abbiamo collegato il filo fase all’interruttore, mentre il filo neutro lo abbiamo collegato direttamente al porta lampada. 
Per far funzionare l’altro interruttore abbiamo fatto un ponte tra i due interruttori con il filo fase, poi un altro filo fase collegato al secondo interruttore e portato al secondo portalampada. 
Abbiamo poi collegato tra di loro due fili neutri, passandone uno di essi nel secondo portalampada. Questo ci permette l’accensione e il funzionamento contemporaneamente di entrambe le lampadine comandante da entrambi gli interruttori. Quindi, se premiamo un interruttore si accende una lampadina, se premiamo anche l’altro si accendono tutte e due. E così anche per lo spegnimento.
Infine abbiamo collegato alla presa elettrica una prolunga fatta da noi stessi ed in questo modo abbiamo collaudato il circuito. 
Alla prossima esperienza!
Natale Lorefice, Giuseppe Cannizzaro, Gregory Rizza 1^A Manutenzione

Di mestiere fa il tatuatore, per me è semplicemente mio padre

Si chiama Simonluca, ha 45 anni, vive a Pachino e di professione fa il tatuatore. 
Io lo chiamo papà e il suo mestiere mi ha sempre affascinato e incuriosito. 
Alex:  Quando sei diventato un appassionato di  tatuaggi? 
Simonluca: Durante l’adolescenza osservavo i primi ragazzi “ribelli" che sfoggiavano i primi tatuaggi. 
Da quel momento nacque il mio interesse per quel mondo. Erano i primi anni ’90. 
Gli amici della mia comitiva, conoscendo le mie doti artistiche, mi dicevano di preparare qualche disegno e successivamente di tatuarglielo. Erano le mie prime cavie .
Alex: All’inizio della tua carriera di tatuatore, che materiali e attrezzature utilizzavi ? 
Simonluca: All’inizio compravo dei semplici aghi in merceria e usavo l’inchiostro delle penne Bic, ma la qualità era molto scadente, allora cominciai a smontare dei giocattoli con dei motorini rotanti e a fabbricare le prime rudimentali macchinette rotative. Poi decisi di ordinare il primo kit professionale con macchinette a bobine magnetiche . Ho seguito quindi un corso di specializzazione per tatuaggi e piercing, ottenendo un attestato che mi abilitava ad esercitare questa professione . 
Alex: Trovi differenze tra lo stile di allora e quello di oggi ? 
Simonluca: Nei primi anni ’90  si usava tatuarsi draghi, disegni tribali e cuori. Dal 2002 cominciarono ad abbinarsi ai tribali, stelle, fiori e maori. Oggi, ovvero dal 2012 in poi , si sono uniti tutti gli stili del passato creando generi che sono dei veri e propri capolavori, alcuni di questi sono: il lattering tattoo ovvero scritte tatuate, black tattoo ovvero tatuaggi in bianco e nero con linee sottili, minimal tattoo ovvero tatuaggi piccoli ed eleganti o il realistico che è  il famoso tatuaggio 3D .
Alex: Ci  sono zone che rifiuti di tatuare ?
Simonluca: Sì, non mi piace tatuare il viso e le mani di persone inconsapevoli. Tendo a frenare soprattutto i più giovani, perché il loro impeto li porta a fare delle scelte avventate. Un tatuatore serio deve saper dire di no a costo di rinunciare alla foto sui social.
Alex: Quando hai deciso di intraprendere questo mestiere, che reazione ha avuto la tua famiglia ? 
Simonluca: La reazione della famiglia? Un sacco di parole che finivano per “ente “ come demente, per intenderci mi consideravano un “idiota”. Ma questa era la rabbia del momento, infatti dopo anni anche mia madre ha voluto un tatuaggio da me . 
Alex: Quanti tatuaggi hai ? Hai intenzione di farne altri ? 
Simonluca:Ho 13 tatuaggi di dimensioni diverse e di stile diverso. Alla seconda domanda rispondo con un “no limits”. 
Alex Dipietro 4^A Odonto

giovedì 14 febbraio 2019

Amore è ...

Oggi è il 14 febbraio, il giorno di San Valentino. Quale occasione è migliore di questa per parlare di Amore, quello con la A maiuscola?
Così, seduti in cerchio, ognuno di noi esprime il suo concetto di Amore. Vincenzo dice che l'amore è una favola i cui protagonisti sono due persone che si completano a vicenda in quell'avventura unica che è la vita. Quest'avventura è come un libro di cui si conosce l'inizio, ma non la fine. Si succedono vicende entusiasmanti che rendono felici le due anime gemelle, ma a volte il destino pone ostacoli non sempre superabili. Miriana sostiene che l'Amore è quando la felicità dell'altro è più importante della tua perchè lo metti al primo posto nella scala delle tue priorità, mentre, secondo Mattia, Amore è riuscire a scorgere in chi ti sta vicino ciò che gli altri non vedono e che quindi rende unica la persona amata. E poi è la volta di Francesca che, citando le parole di una canzone, afferma che l'Amore ti fa crescere e a volte ti stravolge la vita in positivo quando si ha la fortuna di avere al fianco una persona capace di inventarsi per te. E legge il testo della canzone che nel suo titolo racchiude tutta l'essenza dell'Amore, "Abbi cura di me" di Simone Cristicchi. Amore è infatti prendersi cura l'uno dell'altro, nel rispetto e nell'accettazione di pregi e difetti, camminando fianco a fianco per condividere quell'avventura di cui parlava Vincenzo.
4^ A Odonto