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venerdì 11 maggio 2018

“All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso”Note di classe: Fabrizio De Andrè

Anche una sola canzone, tra le tante da lui composte, basta per capire chi fosse Fabrizio De Andrè, uno dei più grandi cantautori italiani. Colto, sensibile, amico degli umili, si è sempre schierato con gli ultimi, gli emarginati, i ribelli, quelli che vorrebbero cambiare il mondo. Infatti nelle sue canzoni Faber sceglie spesso come soggetto gli umili e li descrive con grande sensibilità. Anche “Il pescatore” appartiene a questa schiera. In questa canzone  si parla di un vecchio che si addormenta al tramonto del sole, ma improvvisamente gli compare davanti un assassino, impaurito ed affamato, che gli chiede del pane e del vino. Il pescatore spezza il pane e gli dà il vino, senza pensarci due volte. L’assassino poi fugge di corsa, perché è inseguito. Di lì a poco arrivano i gendarmi a chiedere al vecchio pescatore se abbia visto passare un assassino, ma lui non risponde. La canzone ha come tema la carità: il pescatore aiuta un uomo che gli chiede da mangiare, senza fermarsi a giudicarlo per quello che è o ciò che ha fatto, in quanto negli "occhi grandi da bambino, due occhi enormi di paura", il pescatore vede la sua sofferenza e gli vuole dare la possibilità di salvarsi.
Miriana Cappello 3AOdonto