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sabato 21 settembre 2019

Una lezione di vita e di storiaPadre Deo Paluku Mathe: la mia vita a Ispica dopo l’arrivo dal Congo

Ci racconta  la sua Africa?
L’Africa è grande e io ho girato per quasi 3 nazioni (Wanda, Congo, Uganda), in Africa la vita è naturale e la comodità la si può trovare solo nelle grandi città. La maggior parte della popolazione vive in villaggi, per questo egli afferma “che la vita è naturale”. Gli Europei che sono abituati alla comodità della tecnologia e non alla vita naturale non si rendono conto che in paesi come l’Africa la vita è molto difficile, perché l’uomo africano non riesce ancora a trovare soluzioni per migliorare le proprie condizioni nell’ambito della salute, dell’istruzione e dei trasporti, dato che treni e aerei in Africa sono pochi. Poi c’è da dire che il paese viene sfruttato dalle potenze globali. 
Africa ed Europa: un confronto?
Lui afferma che fra l’Africa e l’Europa vi sono molte differenze, in ambito religioso dato che noi Europei abbiamo iniziato ad avere subito contatti diretti con Dio, in Africa invece solo l’Africa del nord ha avuto i contati diretti con Dio, mentre l’Africa centrale e del sud hanno festeggiato ancora solo 100 anni di cristianesimo. Per fortificare la fede in Europa sono state costruite le chiese fin dai primi tempi, invece in Africa tali costruzioni sono state fatte da poco. A far diminuire la fede religiosa vi sono pure le distanze dato che in Africa un fedele per andare a celebrare la propria devozione deve fare 5 chilometri a piedi. Io andavo a pregare presso una chiesa facendo tantissimi chilometri a piedi.
L’ Europa è fortunata in ambito sociale: date le avanzate tecnologie nei trasporti i genitori sono in grado di accompagnare i figli a scuola. Le strade belle fatte così si trovano nei paesi colonizzati dall’Inghilterra perché secondo la storia che noi studiamo a scuola molti paesi sono stati colonizzati dall’Inghilterra.
In ambito sociale per esempio la donna non può guidare l’auto del marito o avere lo stesso conto in banca come succede per la donna in Italia. Anche nell’ambito delle eredità la donna non può ereditare beni se in famiglia ci sono fratelli. In Africa non c’è la democrazia ma la dittatura,  le strutture politiche non sono rispettose dei diritti civili. La cosa che in Italia lo ha colpito è stata l’uguaglianza tra tutta la gente nella vita quotidiana, per esempio nel parcheggiare, tutti in Italia abbiamo gli stessi diritti sia tu vescovo o anziano, ragazzo o bambino. C’è troppa differenza tra Africa e Europa sia in ambito sociale, politico e religioso. In Italia riuscite a trarre profitto di quello che è stato fatto dai vostri genitori e lo migliorate sempre ancora oggi. In Africa mancano i mezzi per fare, tutto diventa impossibile perché non ci sono le infrastrutture.
Lei è sempre stato cristiano sin da piccolo?
Posso dire si e no no perché io sono stato battezzato da grande. Sono nato nel 1971ve sono stato battezzato nel 1984 quindi a tredici anni perché i miei genitori non erano sposati in chiesa quindi da noi la legge ecclesiastica non permetteva di battezzare i loro figli ma dico sì perché da piccolo sono stato sempre in chiesa. Nel 1991 sono entrato nel seminario dopo la scuola superiore, e sono diventato sacerdote nel 2002
Qualcuno le è mai andato contro ostacolando il suo cammino di fede e di vita?
Tutta la mia famiglia è diventata cattolica successivamente alla diffusione del cattolicesimo, da voi la famiglia è stretta perché composta da madre padre e figlio, invece in Africa la famiglia è allargata con molti più figli; la mia scelta di diventare sacerdote è stata condivisa da tutta la  famiglia ma ostacolata dalla zia e da una sorella che ancora oggi non vivono bene questa mia scelta. 
Quando era un adolescente sognava di diventare sacerdote o aveva un altro sogno?
Sin da piccolo il sogno era quello di diventare sacerdote però durante la crescita alcuni avvenimenti mi fecero cambiare idea fino all’ultimo anno della scuola superiore in cui il sogno si ripresentò forte, fortissimo.
Come si è sentito quando è arrivato in Italia?
Appena giunto in Italia il 14/09/2016 mi sono sentito ben accolto e soprattutto mi sono ricreduto sull’idea negativa  che avevo degli Italiani. Appena arrivato a Catania ho notato il lavoro dei servizi dello Stato, i  responsabili non hanno ostacolato il mio viaggio, una volta arrivato ho mostrato il passaporto e ho potuto proseguire il mio cammino e attraverso un mezzo della diocesi di Noto sono stato scortato fino alla sede diocesana. Prima di arrivare avevo paura di incontrare voi italiani, ma una volta arrivato a Noto si è sentito accolto, ma soprattutto il giorno dopo essere arrivato a Ispica i ragazzi e gli adulti hanno cominciato a pormi alcune domande ed io mi rattristavo perchè non sapendo parlare l’italiano non potevo dare risposta.
Io, così come i miei connazionali, avevo una cattiva opinione nei confronti dell’uomo bianco e quando ho riportato  nel mio paese tutto ciò che ho visto sono riuscito a far cambiare idea ad alcuni.
Una delle principali differenze sono i rapporti di coppia tra maschio e femmina, un ragazzo e una ragazza riescono a stare fidanzati  per più di 10 anni senza fare figli, mentre nel suo paese una coppia non riesce a stare più di 3 mesi senza fare figli.
Cosa le manca dell’Africa?
Mi manca la  famiglia e il mio paese. Da quando mi sono trasferito in Italia ed ho cominciato a sentire le notizie riguardanti il mio paese ho cominciato a vedere i fatti con occhio diverso. Se io vivessi ancora in Africa guarderei ai fatti africani  con occhio diverso. La notizia  che oggi mi ha sconvolto e che se fossi ancora in Africa non mi avrebbe sconvolto è stata quella di una ragazza che non ha potuto fare gli esami del superiore perché rimasta incinta. L’unica cosa a livello ambientale che mi manca davvero è il contatto diretto con la natura che in Europa è difficile mentre in Africa vi sono foreste ancora non toccate dall’uomo.
Quale è il suo piatto preferito in Italia?
Non singolare ma plurale. La pasta, la pizza e le focacce, mi piace il gusto della cucina italiana.

Flavio Ganci Giuseppe Floridia Fernando Vernuccio 1° Classico