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sabato 21 settembre 2019

Intervista a Mario Gieri rappresentante di Istituto

È un nostro punto di riferimento a scuola e abbiamo deciso di intervistarlo. È Mario Gieri, rappresentante di Istituto degli studenti del Liceo. 
Ti senti addosso tutta la responsabilità di tutti gli studenti?
Da un lato sì da un lato no, perché essere rappresentante d’Istituto è un lavoro molto duro. Hai la responsabilità di tutta la scuola perché rappresenti appunto circa 700 studenti. Tutto quello che faccio io è come se lo facessi per ognuno di loro. Agisco sempre andando incontro ai ragazzi e cercando di non far pesare mai nulla.
Come hai reagito quando hai scoperto che Luigi ha ottenuto più voti di te?
Non mi è importato più di tanto, perché l’obbiettivo principale era quello di  essere eletti insieme.
Credi che essere rappresentante ti aiuti ad aumentare la tua popolarità o le tue amicizie?
Io direi che è un 50 e 50. Basandomi sulla mia esperienza personale, perché anche prima di essere rappresentante avevo molte amicizie in praticamente tutte le classi, magari dà un po’ di popolarità ma la cosa più importante è mantenere l’umiltà, perché rappresentando 700 studenti sei il loro riferimento.
La tua vita da rappresentate influisce su quella personale?
Tantissimo!!! Quando io e Luigi abbiamo deciso di candidarci sapevamo che c’era da fare molto lavoro, ma sicuramente non ci aspettavamo tutto questo lavoro. All’inizio poteva sembrare bello uscire e perdere ore di lezioni, ma adesso sta diventando stressante non essere presente ad esempio alle spiegazioni. Talvolta il giorno dopo ho un compito o un’interrogazione e mi tocca fare a casa da solo tutto il lavoro che è stato svolto in classe insieme al professore. Per questo motivo cerco di ridurre le uscite a quelle veramente necessarie.
Credi che poter lasciare un cambiamento in questa scuola sia positivo che negativo?
Sinceramente sì, in questi 4 anni ho avuto modo di vedere come è stata gestita la scuola e soprattutto le assemblee organizzate dagli altri rappresentanti e ho notato che molti studenti erano annoiati e distratti. Quello che stiamo cercando di fare io e Luigi è proprio quello di coinvolgerli e farli interagire durante le assemblee. 
Quali sono le tue intenzioni per il tuo futuro e cosa farai dopo il liceo?
Dopo il liceo, il mio sogno è quello di riuscire a entrare in Medicina, infatti oltre a dedicarmi sempre alla scuola nel fine settimana faccio dei corsi di preparazione ai test d’ingresso.
Cosa ti fa arrabbiare e cosa ti rende felice? 
La cosa che mi fa arrabbiare di più è quando alcuni docenti non valorizzano l’impegno che impieghiamo io e Luigi e pensano solo al tempo che perdiamo noi o gli studenti interessati nelle attività. 
Quello che mi fa piacere è quando i ragazzi o docenti vengono a complimentarsi con noi per quello che facciamo. Questo succede spesso durante le assemblee
Maira Caccamo, Martina Mavilla, Clelia Iaci, 1°CL