Ti senti addosso tutta la responsabilità di tutti gli studenti?
Da un lato sì da un lato no, perché essere rappresentante d’Istituto è un lavoro molto duro. Hai la responsabilità di tutta la scuola perché rappresenti appunto circa 700 studenti. Tutto quello che faccio io è come se lo facessi per ognuno di loro. Agisco sempre andando incontro ai ragazzi e cercando di non far pesare mai nulla.
Come hai reagito quando hai scoperto che Luigi ha ottenuto più voti di te?
Non mi è importato più di tanto, perché l’obbiettivo principale era quello di essere eletti insieme.
Credi che essere rappresentante ti aiuti ad aumentare la tua popolarità o le tue amicizie?
Io direi che è un 50 e 50. Basandomi sulla mia esperienza personale, perché anche prima di essere rappresentante avevo molte amicizie in praticamente tutte le classi, magari dà un po’ di popolarità ma la cosa più importante è mantenere l’umiltà, perché rappresentando 700 studenti sei il loro riferimento.
La tua vita da rappresentate influisce su quella personale?
Tantissimo!!! Quando io e Luigi abbiamo deciso di candidarci sapevamo che c’era da fare molto lavoro, ma sicuramente non ci aspettavamo tutto questo lavoro. All’inizio poteva sembrare bello uscire e perdere ore di lezioni, ma adesso sta diventando stressante non essere presente ad esempio alle spiegazioni. Talvolta il giorno dopo ho un compito o un’interrogazione e mi tocca fare a casa da solo tutto il lavoro che è stato svolto in classe insieme al professore. Per questo motivo cerco di ridurre le uscite a quelle veramente necessarie.
Credi che poter lasciare un cambiamento in questa scuola sia positivo che negativo?
Sinceramente sì, in questi 4 anni ho avuto modo di vedere come è stata gestita la scuola e soprattutto le assemblee organizzate dagli altri rappresentanti e ho notato che molti studenti erano annoiati e distratti. Quello che stiamo cercando di fare io e Luigi è proprio quello di coinvolgerli e farli interagire durante le assemblee.
Quali sono le tue intenzioni per il tuo futuro e cosa farai dopo il liceo?
Dopo il liceo, il mio sogno è quello di riuscire a entrare in Medicina, infatti oltre a dedicarmi sempre alla scuola nel fine settimana faccio dei corsi di preparazione ai test d’ingresso.
Cosa ti fa arrabbiare e cosa ti rende felice?
La cosa che mi fa arrabbiare di più è quando alcuni docenti non valorizzano l’impegno che impieghiamo io e Luigi e pensano solo al tempo che perdiamo noi o gli studenti interessati nelle attività.
Quello che mi fa piacere è quando i ragazzi o docenti vengono a complimentarsi con noi per quello che facciamo. Questo succede spesso durante le assemblee
Maira Caccamo, Martina Mavilla, Clelia Iaci, 1°CL