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venerdì 10 maggio 2019

Globalizzazione

“Seduti su una sedia svedese, usiamo un operatore spagnolo per chiamare una compagnia francese, per prenotare un Roma-Milano” (dal web)
Questa affermazione rende bene l’idea del cosiddetto global village “villaggio globale” espressione coniata  dallo studioso di comunicazione di massa Marshall McLuhan per spiegare come con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione il mondo sia diventato “piccolo”, assumendo i comportamenti tipici di un villaggio.
Il termine globalizzazione deriva dall’aggettivo globale che a sua volta deriva dal sostantivo globo, quindi quando si parla di globalizzazione ci riferiamo a fatti economici, sociali e culturali che riguardano tutto il globo terrestre ossia il mondo intero. 
Tale fenomeno si è sviluppato negli anni Novanta che hanno visto un grande sviluppo economico dei Paesi occidentali, l’affermarsi delle nuove tecnologie e di Internet in particolare, l’uso generalizzato  dell’ inglese come lingua della comunicazione, lo sviluppo dei mass- media. 
In conseguenza di ciò le differenze fra i vari paesi e popoli del mondo, fra i diversi costumi  stanno  scomparendo e al tempo stesso uniformando. Le vicende e i fenomeni che accadono nelle parti più lontane del mondo si intrecciano e un’azione compiuta in un luogo della terra ha ripercussioni quasi immediate in moltissimi altri luoghi del nostro pianeta.
Come qualsiasi altro fenomeno, la globalizzazione presenta vantaggi e svantaggi. Certamente ha portato vantaggi all’economia in quanto ha sollecitato la creazione di nuove istituzioni internazionali, ha stimolato la circolazione delle tecnologie, ha migliorato le condizioni di salute e creato una società civile più attiva.
Tuttavia questi effetti positivi non riguardano tutti i paesi in quanto c’è una parte del mondo che non gode dei benefici della globalizzazione. Nei Paesi in via di sviluppo le condizioni di vita sono disastrose e i loro abitanti continuano ad essere esclusi dalle decisioni politiche ed economiche più importanti. Nel cosiddetto villaggio globale non tutti hanno le stesse opportunità e milioni di persone vivono in miseria. 
Come sostiene lo scrittore e filosofo francese Marc Augè, esiste da un lato uno spazio planetario aperto alla libera circolazione delle merci, delle persone e delle idee e dall’altro un mondo nel quale i più forti proteggono i propri interessi e la propria produzione; nel quale i più poveri tentano, spesso invano, a costo della loro vita, di rifugiarsi nei paesi ricchi che li accolgono con il contagocce.
Come afferma Papa Francesco, con la globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza e ci siamo abituati alla sofferenza altrui. 
Salvatore Gennaro 5^A Odonto