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giovedì 9 maggio 2019

La donazione degli organi e l’associazione che ricorda FrancescoIntervista a Rossella Rustico

Rossella Rustico, 33 anni, è una donna forte, serena che sta cercando di poter dare un senso a quello che le è accaduto nel maggio del 2017 quando all’improvviso suo marito, il padre delle sue bambine, Alice e Gaia, oggi di sette e tre anni, è morto per un arresto cardiaco. Suo marito si chiamava Francesco Campailla e aveva 33 anni. Le chiediamo di raccontarci della sua scelta di donare gli organi. 
Cosa l’ha portata a compiere la scelta di donare gli organi?
“Nonostante io sia sempre stata favorevole alla donazione degli organi, quando si ci trova a prendere questa decisone per un proprio caro è molto difficile dire di sì. I sentimenti prendono il sopravvento, si è presi dalla rabbia, dalla delusione, ma grazie all’aiuto di bravissimi medici e al supporto di entrambe le famiglie sono riuscita a prendere questa scelta, consapevole che la morte di mio marito avrebbe potuto salvare la vita di altre persone”.
Quali organi sono stati donati? Sa chi li ha ricevuti? È in contatto con loro?
“Noi abbiamo donato le cornee, i reni e i polmoni, purtroppo non è stato possibile donare il cuore nonostante fosse in ottime condizioni in quanto aveva pur sempre subito un arresto cardiaco. La legge sulla privacy impone l’ anonimato sia del ricevente sia del donatore, possiamo venire a conoscenza solo dell’ età, del sesso e del paese di appartenenza. Degli organi donati, un rene è andato ad una ragazza di 23 anni di Catania, le cornee sono andate fuori Sicilia, invece il resto a Palermo”.
Cosa ha comportato in lei la decisione presa? Lo rifarebbe?
“Si io lo rifarei, sapere che mio marito ha salvato la vita ad una ragazza di 23 anni mi rende molto orgogliosa di me stessa. Inoltre io ho anche firmato la mia dichiarazione, se mi succedesse qualcosa in futuro nessuno deciderà per me”.
Cosa l‘ha portata a fondare l’associazione: “Il dono di Francesco?”
“Se devo essere sincera, l’idea dell’associazione non è nata da me, io sono stata coinvolta successivamente perché è stata un’idea del datore di lavoro di mio marito che ha coinvolto un gruppo di amici chiedendo loro se erano d’accordo a collaborare tutti insieme per contribuire alla memoria di Francesco attraverso opere di beneficenza con lo scopo principale di sensibilizzare sempre più persone sulla donazione degli organi. L’obiettivo principale dell’associazione è sottolineare l’importanza del donare inteso nelle sue mille sfaccettature. Per questo tutto ciò che realizziamo viene fatto in forma di dono”.
Quante persone portano avanti questa associazione?
“Il direttivo è composto da 7 persone però nel primo anno abbiamo registrato 173 soci”.
Quali sono i progetti futuri di questa associazione?
“Progetti ce ne sono tanti: ad esempio, quest’ anno abbiamo allestito nel periodo natalizio ad Ispica la casa di Babbo Natale per poter raccogliere fondi da donare in beneficenza principalmente alle famiglie bisognose; stiamo preparando inoltre due giornate dedicate alla sensibilizzazione, attraverso attività e conferenze tenute da medici del centro regionale dei trapianti”.
Come hanno reagito le persone a lei care a questa decisione?
“Io sono stata sia appoggiata sia dalla mia famiglia, sia da quella di mio marito, purtroppo non so ancora come la prenderanno un giorno le mie bambine visto che ancora sono piccole, ma spero che anche loro la appoggeranno questa decisione”.
Che cosa consiglia a tutte le persone che sono nella sua stessa situazione?
“Consiglio di rifletterci tanto su questa decisione, è molto difficile, in un primo momento si è frenati dal fatto che non si può conoscere il ricevente ma poi capisci che l’ unica cosa che veramente ti interessa è sapere che queste persone stanno bene”.
Suo marito avrebbe fatto lo stesso?
“Penso proprio di sì infatti anche l’ idea dell’ associazione è nata per questo, essendo un uomo buono e generoso non si sarebbe fermato dinanzi ad una decisione simile e tutti pensiamo che anche lui lo avrebbe fatto”.
Può raccontarci un po' di suo marito?
“Era un uomo di animo buono e generoso, si dava sempre da fare per tutti, era un bravissimo padre e non posso rimproverare a lui nulla”.
Può donare a noi giovani un messaggio alla luce della sua esperienza?
“L’ unico consiglio che vi do è di riflettere, avete ancora tempo per decidere per dichiararsi favorevoli alla donazione degli organi, di fare questa decisione consapevoli che in un futuro aiuterete delle persone. Non attaccatevi alle cose superflue, materiali, ma capite quali sono i veri valori della vita, apprezzate e rispettate le persone che avete accanto e soprattutto riflettete sulle cose veramente importanti della vita”.
(Nella foto Rossella Rustico insieme agli studenti del Progetto Pon 2018-2019 La bottega dell’italiano)
Bruna Accurso IA classico Istituto G. Curcio Ispica