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martedì 14 maggio 2019

Un confronto con Aleksander Melli, ambientalista norvegese

Abbiamo avuto il piacere di porre alcune domande ad Aleksander Melli, un ambientalista che ama così tanto la Sicilia da lasciare la sua terra natale, la Norvegia, occupandosi appieno dei problemi ambientali che affliggono il nostro territorio. 
Cosa la spinge ad occuparsi dell’ambiente?
I motivi che mi spingono a dedicarmi all'ambiente sono tanti, ma vorrei partire da quello principale: da circa vent’anni la scienza si è accorta che il nostro pianeta è sulla soglia di cambiamenti catastrofici per il clima terrestre. Mi occupo quindi dell’ambiente perché ci troviamo in una situazione davvero grave. Penso sia molto difficile da parte di un genitore trovarsi costretto a far vivere i propri figli in un mondo in cui ci sono dei cambiamenti che porteranno a delle conseguenze sfavorevoli per la civiltà umana. La nostra società continua a non preoccuparsi di problemi di questo genere e invece da tutti i paesi del mondo servirebbe maggiore collaborazione. Fondamentalmente mi occupo di questo tema per i miei figli e per voi ragazzi. 
Chi o cosa ha suscitato in lei questo tipo di interesse?
Come già detto, ciò che mi ha spinto ad interessarmi a questo tema è la voglia che i miei figli nel futuro possano vivere in un mondo migliore rispetto a quello in cui stiamo vivendo oggi e inoltre l’amore che provavo già da piccolo per la natura 
Come pensa che noi giovani potremmo migliorare il nostro ambiente?
Partendo dal presupposto che sono dell’opinione che non bisogna addossare troppa responsabilità ai giovani, sta a voi scegliere cosa volete fare a riguardo; la risposta è già intorno a voi. Nel senso, possiamo portare come esempio Greta Thunberg che sta cercando di cambiare il mondo nonostante la sua giovane età e io penso che una delle risposte sia lì. Questa è una forma di attivismo civile che fa capire a noi adulti che è tempo di darsi una mossa. Ci sono mille cose che possiamo fare, come ad esempio utilizzare il meno possibile la plastica usa e getta. Comunque ognuno nel suo piccolo può salvare il mondo. Se una ragazza di 16 anni sedendosi davanti al Parlamento Svedese è riuscita a creare un movimento, immaginate quanti piccoli movimenti possono nascere da voi.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
In questo momento sto scrivendo un libro e sto cercando di scriverlo nel modo più leggibile possibile. Racconterò delle storie complesse semplificando l’aspetto morale e personale del cambiamento climatico. Cercando di far capire che sono cose che mi toccano profondamente. Ci sono tanti libri che raccontano di vicende analoghe alla mia e io cerco di raccontarle in modo personale. Ma il mio vero prossimo obiettivo, senza girarci troppo intorno, è quello di fare una azione di disubbidienza civile. Si tratta di una protesta non violenta durante la quale si infrangono alcune delle leggi per crearne delle altre. Martin Luther King e Gandhi l’attuarono poiché si trovavano sotto attacco dallo Stato Americano e vinsero, e anche noi purtroppo ci troviamo costretti ad usare metodi come questi. Senza questa forma di movimento non riusciremo a cambiare questa situazione.
Abbiamo visto il suo tatuaggio, può dirci cosa significa?
Io sono sempre stato indifferente ai tatuaggi, ma quando i miei figli hanno deciso di incidersi sulla loro pelle uno di questi con un significato a me molto vicino, ho deciso di fare lo stesso. Rappresenta la soglia di particelle di CO2 per milione che bisogna mantenere o diminuire per vivere ancora bene nel nostro pianeta. 
Qual è il suo cibo preferito? 
Adoro il cibo italiano soprattutto il risotto con gli asparagi, invece il piatto norvegese che più preferisco è una pietanza a base di carne di pecora e spezie varie. So che può sembrare un piatto abbastanza strano o per meglio dire “particolare” ma vi assicuro che si tratta di un piatto molto gustoso. 
Cosi Aleksander Melli ha salutato noi partecipanti. 
Francesca Modica,Cristina Puglisi, Roberta Papaleo 1^A classico