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venerdì 10 maggio 2019

Dieta mediterranea

Con il termine Dieta mediterranea si intende un modello nutrizionale ispirato alla tipica alimentazione delle popolazioni che vivono nei Paesi del bacino Mediterraneo.
Tali paesi infatti condividono tradizionalmente la disponibilità degli stessi alimenti, derivati dall'agricoltura, dalla pastorizia e dalla pesca, quali ortaggi, cereali e frutta fresca, pesce, olio di oliva come principale condimento, poca carne, sostituita spesso dai legumi .
Il termine “dieta mediterranea” è stato coniato da un medico americano Ancel Keys il quale mise a confronto lo stile di vita di un campione di popolazione di Finlandia, Olanda, Grecia, Italia, Jugoslavia, Giappone e Stati Uniti. 
I risultati del suo studio dimostrarono la relazione tra la dieta e l’incidenza di alcune malattie, chiarendo in particolare che il tipo di grassi utilizzati era legato al rischio di malattie cardiovascolari.
Da allora la “dieta mediterranea” è considerata il modello alimentare ideale, adatto a qualsiasi età ed è in grado di prevenire le cosiddette “malattie del benessere” come l’obesità, il diabete e diversi tipi di tumore.
I suoi effetti benefici non dipendono però da singoli cibi o loro componenti, in quanto non è un determinato cibo ad essere buono o cattivo, ma sono l’insieme delle abitudini alimentari, la varietà della dieta e lo stile di vita attivo che contribuiscono a proteggere la salute.
Spesso si pensa che per dimagrire basti mangiare poco o abolire determinati alimenti, come ad esempio il pane o la pasta: invece bisogna seguire una dieta bilanciata, alimentandosi in modo razionale, con un adeguato apporto di calorie, magari anche affidandosi ai consigli di un buon nutrizionista.
In Italia, così come in quasi tutti i paesi industrializzati, l’obesità è in aumento e questo è dovuto anche al fatto che svolgiamo una vita sedentaria, trascorrendo molto tempo davanti al televisore o al computer. Inoltre, quando si esce, si preferisce usare l’automobile o lo scooter, anche quando si potrebbe benissimo andare a piedi o in bicicletta.
A tale proposito, la famiglia e la scuola possono svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel controllo dei disturbi dovuti a cattive abitudini alimentari.
Spetta infatti innanzitutto ai genitori garantire ai figli, fin da quando sono piccoli una alimentazione sana ed equilibrata, evitando gli eccessi.  Ad esempio, se si abituano i bambini a mangiare più del dovuto, si finisce per alterare il loro senso di sazietà ed allora, una volta cresciuti, essi tenderanno a mangiare più del necessario; oppure se li si costringe a mangiare di più, per reazione alle insistenze rifiuteranno il cibo anche se avranno fame.
La scuola, invece, può contribuire  a diffondere una corretta alimentazione insegnando non solo la scienza della nutrizione, ma anche facendo acquisire dei comportamenti più corretti agli studenti, ad esempio, proponendo menù salutari nelle mense ed eliminando spuntini e bevande eccessivamente caloriche dai distributori automatici.
Raffaella Salonia 5^A Odonto