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martedì 4 aprile 2017

Io e il foglio bianco Le pagine scritte per sempre

Mi piace la traccia da svolgere Io e il foglio bianco… anche se in un primo momento mentre la prof. la dettava mi sono stranito.
Il mio foglio bianco è difficile da pensare, sono un tipo che pasticcia, disegna e gioca con l’inchiostro; quindi penso che io non avrò mai un foglio bianco, a parte quelli dei compiti in classe, ma va bene....
Comunque scherzi a parte, il foglio può essere paragonato a qualunque cosa, se bianco ovviamente; a me piace paragonarlo ad ogni giorno della mia vita, ogni giorno un foglio nuovo.
Questo non vuol dire che io stesso scrivo la mia vita, cioè che sia un Dio, però, accompagnato da lui posso farlo meglio, cioè posso scrivere. 
Per molti, secondo questa filosofia, i fogli sono pochi, il loro libro alla fine sarà piccolo, per altri grande e per altri metà.
Oggi penso che ognuno di noi strappi troppi fogli, troppi ne buttiamo! Non riusciamo a vivere pienamente la nostra vita; troppe distrazioni, ecco perchè dicevo, per molti sarà piccolo... E se poi penso a tutti quelli che lo lasciano a metà, mi viene da piangere, ormai i suicidi sono più comuni delle morti naturali.
Certe volte mi soffermo e penso.. Perchè le persone che sono vissute pochi anni prima di noi hanno scritto tante pagine di vita, quasi delle enciclopedie e tutti noi giovani e adulti di questo tempo, se pensiamo alle nostre vite, troviamo solamente qualche pagina?
C’è qualcosa che non va, forse siamo schiavizzati da qualcosa? C’è qualcuno che non ci permette di essere noi stessi? Ebbene si, la tecnologia mangia le nostre pagine.
Dopo tanta riflessione, sono arrivato a una conclusione: ma quando un giorno dovranno raccontare qualcosa di noi, cosa diranno? Che eravamo un popolo sottomesso ad uno schermo?
Brutto da pensare!
Purtroppo è così, ciò che è scritto, come i fatti, le azioni, le scelte, se tutto questo lo scriviamo nel nostro libro, non se ne andrà mai, potrà essere tramandato per sempre!
Facciamoci tutti caso a questo che sto dicendo, quando si racconta una storia, come quella di mio nonno ad esempio, non si finirebbe mai di parlare, le pagine sono così piene da far girare la testa. Se invece guardi le pagine, anzi i fogli strappati di oggi, si e no troverai l’orario dei post che si pubblicano su Facebook.
Quello che voglio dire è che dobbiamo cominciare a riprenderci la nostra vita, riprendere a vivere pienamente, cioè senza imbambolarci davanti a cose che un giorno ci sono e un altro non ci sono più.
Dobbiamo essere più liberi di fare!
Angelo Di Rosa 3°B Odonto