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Mi
piace la traccia da svolgere Io e il
foglio bianco… anche se in un primo momento mentre la prof. la dettava mi
sono stranito.
Il
mio foglio bianco è difficile da pensare, sono un tipo che pasticcia, disegna e
gioca con l’inchiostro; quindi penso che io non avrò mai un foglio bianco, a
parte quelli dei compiti in classe, ma va bene....
Comunque
scherzi a parte, il foglio può essere paragonato a qualunque cosa, se bianco
ovviamente; a me piace paragonarlo ad ogni giorno della mia vita, ogni giorno
un foglio nuovo.
Questo
non vuol dire che io stesso scrivo la mia vita, cioè che sia un Dio, però, accompagnato da lui posso farlo meglio, cioè posso scrivere.
Per molti, secondo questa filosofia, i fogli sono pochi, il loro libro alla fine sarà piccolo, per altri grande e per altri metà.
Per molti, secondo questa filosofia, i fogli sono pochi, il loro libro alla fine sarà piccolo, per altri grande e per altri metà.
Oggi
penso che ognuno di noi strappi troppi fogli, troppi ne buttiamo! Non riusciamo
a vivere pienamente la nostra vita; troppe distrazioni, ecco perchè dicevo, per
molti sarà piccolo... E se poi penso a tutti quelli che lo lasciano a metà, mi
viene da piangere, ormai i suicidi sono più comuni delle morti naturali.
Certe
volte mi soffermo e penso.. Perchè le persone che sono vissute pochi anni prima
di noi hanno scritto tante pagine di vita, quasi delle enciclopedie e tutti noi
giovani e adulti di questo tempo, se pensiamo alle nostre vite, troviamo solamente qualche pagina?
C’è
qualcosa che non va, forse siamo schiavizzati da qualcosa? C’è qualcuno che non
ci permette di essere noi stessi? Ebbene
si, la tecnologia mangia le nostre pagine.
Dopo tanta riflessione, sono arrivato a una conclusione: ma quando un giorno dovranno raccontare qualcosa di noi, cosa diranno? Che eravamo un popolo sottomesso ad uno schermo?
Dopo tanta riflessione, sono arrivato a una conclusione: ma quando un giorno dovranno raccontare qualcosa di noi, cosa diranno? Che eravamo un popolo sottomesso ad uno schermo?
Brutto
da pensare!
Purtroppo
è così, ciò che è scritto, come i fatti, le azioni, le scelte, se tutto questo
lo scriviamo nel nostro libro, non se ne andrà mai, potrà essere tramandato per
sempre!
Facciamoci
tutti caso a questo che sto dicendo, quando si racconta una storia, come quella
di mio nonno ad esempio, non si finirebbe mai di parlare, le pagine sono così
piene da far girare la testa. Se invece guardi le pagine, anzi i fogli strappati
di oggi, si e no troverai l’orario dei post che si pubblicano su Facebook.
Quello
che voglio dire è che dobbiamo cominciare a riprenderci la nostra vita,
riprendere a vivere pienamente, cioè senza imbambolarci davanti a cose che un
giorno ci sono e un altro non ci sono più.
Dobbiamo
essere più liberi di fare!
Angelo Di Rosa 3°B
Odonto