facebookemail

Pages

martedì 14 maggio 2019

L’abito non fa il monaco: una riflessione tra l’essere e l’apparire

Quante volte pensiamo che l’essere e l’apparire siano una cosa sola, che l’una dipenda dall'altra, quando in realtà  molte volte questi due verbi hanno un significato opposto .
Nella società di oggi vediamo spesso persone che appaiono in un modo , ma in realtà sono tutt'altro, magari ci innamoriamo di una persona che è gentile, divertente spiritosa , ci innamoriamo di quello che ci fa credere di essere o vorrebbe essere e poi ci accorgiamo di esserci innamorati di una persona inesistente .
Come potremmo farci conoscere da chi ci sta intorno se neanche noi sappiamo realmente chi siamo, se indossiamo quell'abito tutti i giorni che più che un abito è diventato un armatura, che pensiamo ci protegga dai giudizi della gente, dalle cattiverie che potremmo sentire sul nostro conto, dal disprezzo, dalla paura e aggiungerei dalla paura di scoprire noi stessi .
Quell'armatura in titanio che una volta serviva a proteggersi dalle spade e dalle lance, ora fa in modo che quei pugnali siano incastonati nella nostra pelle e non riescano più ad uscire.
Sembra tutti i giorni Carnevale, tutti con queste maschere, una volta , queste maschere che ci coprono il volto, il cuore .
Molte volte ho sentito dire: "Conosco un sacco di  ragazzi e ragazze, ho un sacco di amici" e tutte quelle volte mi sono chiesta " Ma realmente conosciamo i nostri amici?" Su dieci forse ne conosciamo veramente uno o due, forse li conosciamo da più tempo e siamo riusciti a scovare caratteristiche del loro carattere a noi inizialmente sconosciute, ma comunque fin quando avranno quelle maschera noi conosceremo solo l’apparenza e non l’essenza.
Definirei conoscere una persona una caccia al tesoro,un’avventura o quasi una sfida, dove devi superare delle prove per arrivare alla sfida finale, dove dovrai combattere conto un mostro che è 
l’ accettazione, questo mostro quasi invincibile, però sottolineo “quasi”, una volta ucciso si trasformerà in uno scrigno pieno di carbone oppure pieno di gioielli ed oro. Esiste conquista migliore di conoscere gli altri per quello che sono?
Esiste sfida più appassionante che levare quella maschera e bruciare quell'abito e finalmente accettare gli altri con i loro pregi e difetti?
Pirandello diceva : “Uno, nessuno, centomila”. Centomila le maschere che possediamo, altrettante quelle che ci affidano , una che pensiamo di avere, ma in realtà non ne abbiamo nessuna  e aggiungerei un costume da scoprire, quel costume che sarebbe il nostro essere veramente , quel costume dipinto una volta di tantissima paura , ma ora pieno di bellissime macchie oramai indelebili di felicità, di amicizia, di amore .
Concludo consigliando a voi cari lettori di non giudicare, di non soffermarsi su quell'abito che mostra solo una parte di noi, ma cercare di conoscerci per quello che siamo e non per quello che appariamo perché l'abito non fa il monaco.
Bruna Accurso 1^A Classico